Don Osman e Victor, un'adolescenza a pulire scarpe
Posted by Antonio Giampaoli | 2011-05-29 | Commenti: 0 | Letto 2218 volte
Intanto ci ripenso amaramente al mio "No, grazie", ma la mia coscienza mi aiuta a giustificarmi, credo: " Ho risposto così soltanto perchè sono stanco, ma forse dovevo essere più gentile...".
Ci ripenso e decido di raggiungere il pulitore di scarpe, mi accorgo che non c'è nessun cliente. Ecco arrivo da lui, mi guarda e con la stessa gentilezza e un sorriso mi chiede:" Reverendo posso pulire le sue scarpe?". Gli rispondo: "Sai, sono un sacerdote, non e' bello, non é una bella scena, dovrei essere io a pulire le tue scarpe, anzi i tuoi piedi, come Gesù nell'ultima cena, ma piacerebbe parlare un po' con te" . Lui sorride, mi dice che non e' cattolico, e' protestante, evangelico battista, subito precisa che non é un problema, che con tanto piacere possiamo parlare. Capisco al volo che ha tanta voglia di raccontarsi e subito domando il nome e l'età ,Victor, 18 anni.
Allora iniziamo un bel colloquio. Mi dice che e' il piu piccolo della sua famiglia, formata da altri 4 fratelli, che lavora da quando aveva 14 anni, scherzando aggiunge che ha un bel curriculum, cioè tante scarpe che ha visto e desiderato, che la sua famiglia e' molto povera, che non ha conosciuto il suo papà, ma la sua fede é stata determinante per raggiungere una certa serenità nella vita familiare . Gli chiedo: "Sei felice?". Lui mi risponde: "Non so, io sono felice, ma non so perchè vista e considerata la povertà e la mancanza, fin dall'infanzia, della figura del padre". Lo so, in Venezuela e in America Latina, questo è un problema, tanti bambini che nascono da ragazze madre , abituati a crescere senza la figura del padre. Chiedo: "Cosa ne pensi del tuo lavoro?". Mi risponde senza pensare troppo: " Lo sai, io potevo anche prendere un'altra strada, rapinatore, spacciatore, tossico, essere un malandrino come tanti giovani in questa nazione, ma sono un fortunato, mi dice, Gesu é il mio migliore amico, é per lui che vivo una vita sana e salva. Io sorrido con inmensa allegria, mi congratulo e mi auguro per lui, che sia sempre cosi, amen Victor, amen, cioé cosi sia sempre!. Ma prima di congedarmi, dopo alcune battute, gli ricordo le parole di Gesu: "Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri". Lui, sorridendo mi dice: "prima di pulire le scarpe agli altri Gesù ha lavato prima i miei piedi", non so, un giovane, un ragazzo... Credo la vita, nel suo piccolo quotidiano , gli ha insegnato tanto. Ma prima di salutarlo, gli chiedo una preghiera per mio padre, di sicuro fra una scarpa e l'altra la farà...per la sua eta, é un piccolo "grande" adulto.
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