Progetto Case: a Roio2 sere d'estate illuminate dai colori del mondo
Posted by Antonio Giampaoli
| 2011-08-30 | Commenti: 0 | Letto 1420 volte
(Di Fulgenzio Ciccozzi) - "Nemmeno l’estate è stata capace di ravvivare la newtown di Roio 2, una come tante, i cui palazzi, per forma e colore, non si associano particolarmente all'ambiente montano che li ospita: sei edifici, tanta gente, poca socializzazione. La sera, le molteplici luci accese della “Piccola LasVegas” brillano in un silenzio quasi grottesco.Sporadiche persone, a volte in coppia, a volte sole, passeggiano lungo il viale d’ingresso. Una quiete quasi disarmante. Solo il caldo afoso di agosto ha “stanato” qualche persona che si è prontamente accampata con sedie e sgabelli accanto alla soglia delle abitazioni, lungo i ballatoi, per respirare un po' di frescura serale, infarcita da genuini, ma a volte fastidiosi, effluvi che provengono dalla vicina radura. Tuttavia, ho notato la presenza anche di alcune famiglie di “stranieri”: i nuovi italiani. Sono i loro figli che hanno ravvivato il piccolo parco giochi sistemato in mezzo a quegli edifici. Sono loro che per qualche giorno hanno piacevolmente rotto quel silenzio e restituito un pizzico di vivacità a mio figlio, altrimenti sopita davanti ad un televisore o semmai ridestata tirando qualche calcio di pallone giù nel cortile-parcheggio con suo padre. Li ho guardati divertirsi con gli attrezzi ludici ivi presenti e tirare la palla con la scritta Italia; li ho ascoltati parlare un buon italiano. I bambini non hanno barriere. Non c'è fede o ideologia che tenga, ma è solo la voglia di ritrovarsi e di stare bene insieme che li rende solidali e uniti. Dopotutto, anche questi innocenti svaghi possono considerarsi piccole palestre di vita. C’è, dunque, un’altra società contigua alla nostra che cerca un futuro anche qui in Abruzzo, che porta con sé valori che una parte della collettività italica sembra aver smarrito. Cosa è che tiene unita una comunità? La crisi economica in cui siamo immersi evidenzia le debolezze di una società fondata soprattutto sul materialismo che vede sempre più affievolire la forza e la capacità di trasmettere ideali, che cerca a fatica di percorrere altri sentieri. La famiglia, scudo del nostro tessuto collettivo, ne è la prima vittima, penalizzata da riforme fiscali inique e da un risibile sostegno economico e sociale. Ed è nella ricerca della sicurezza economica e di un futuro migliore che agli operai e muratori locali si sono affiancati, sempre più numerosi, altri lavoratori provenienti dalla Macedonia, dall'Albania, dalla Romania... Si accalcano la mattina negli improvvisati bar del circondario. Diversi linguaggi, una sola terra: l'Italia. Sono anche loro, compagni di vita acquisiti, l'energia che alimenta il nostro comune avvenire e che ci aiuterà a “ricostruire”, al di là di ogni reciproca diffidenza, la nostra città, i nostri paesi, le nostre certezze."
Lo scopo è di raccogliere fondi per sostenere le persone più bisognose e riqualificare il paese dopo il terremoto del 6 Aprile 2009.
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