Scampagnata presso la Chiesa di San Pietro al Morrone di Paganica

Raffaele Alloggia invita ad un evento la cui storia si intreccia con la fondazione della nostra città L'Aquila e Papa Celestino V, in un lungo rapporto con i paganichesi.
Sabato 5 luglio 2014 Paganica (L’Aquila)
La parrocchia Santa Maria Assunta in Paganica invita la comunità a partecipare alla scampagnata presso la Chiesa di San Pietro al Morrone
Programma
Ore 9,30 – Partenza dalla fontana di Sant’Antonio in Paganica e, salendo per l’antica strada di Pescomaggiore, si giungerà la chiesetta di san Pietro al Morrone. Ore 11 Celebrazione della Santa Messa dal Parroco di Paganica Don Dionisio Rodriquez. Dopo la Santa Messa i partecipanti si trasferiranno alla vicina sorgente di Forma per degustare il pranzo preparato da Matteo.
La tradizione
Questa tradizione popolare viene da molto lontano, già quando la chiesetta (sec XII) era dedicata a San Petri ad Marginem, ogni anno fedelmente i paqanichesi riproponevano la festa per il 29 giugno. Nel maggio del 1313 dopo la canonizzazione di San Pietro al Morrone la chiesetta fu ri - denominata al Santo Eremita. Da mons. Luigi Filippi “… vi si celebra la Messa una volta all’anno, in questa chiesetta è eretto il semplice Beneficio sotto il nome di San Pietro al Morrone”. Per la prima volta dopo secoli, un’ alto prelato, Mons. Orlando Antonini, Nunzio Apostolico in Bosnia, nel suo libro “ Chiese ex moenia del Comune dell’Aquila” (2012) scrive della chiesetta come “Chiesa di San Pietro Celestino” di stile romanico, origini longobarde, monoaula. Conserva parte dell’involucro absidale rettangolare ascrivibile al sec. XII per essere contesto nell’inconfondibile perfetto apparecchio “benedettino” di pietre conce. All’interno, affrescatura medioevale tre-quattrocentesca di Madonna con Bambino e San Pietro Apostolo sulla parete di fondo, sull’altare immagine seicentesca di San Pietro Celestino sul cui antipendio appare di nuovo dipinto un San Pietro Apostolo, con San Giovanni Battista e ai lati lo stemma gentilizio dei committenti. La chiesetta, a cinque anni dal terremoto, non ha avuto nessun intervento per la messa sicurezza, mentre le crepe si allargano e la parete di monte che ha riportato uno “spaciamento” rischia di crollare.




 



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