Massaggi speciali a L'Aquila...quattro arresti
Posted by Antonio Giampaoli | 2014-07-02 | Commenti: 0 | Letto 1418 volte
Tre centri massaggi, 2 all'Aquila uno ad Avezzano, trasformati "in vere e proprie case per appuntamento", 4 cittadini cinesi regolari in Italia arrestati dalla Squadra Mobile dell'Aquila per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. E' l'operazione "Shangai" condotta dalla Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione della questura aquilana e coordinata dalla Procura. Chiusi, con decreto di sequestro preventivo, i tre centri massaggi, denunciati i titolari giuridici degli esercizi.
Le persone arrestate nell’ambito dell’operazione “Shangai” della Squadra mobile dell’Aquila, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione cinese sono: Alex Lin di 25 anni residenti all’Aquila. Arresti domiciliari per due donne, Fenfen Lin, 26 anni residente all’Aquila, e Xuqi Ye, 38 anni residente a Torano Nuovo (Teramo), Rongpu Yang, 37 anni domiciliato all’Aquila. Denunciati in stato di liberta’ altri due cinesi, una donna e un uomo, titolari giuridici dei centri: si tratta di M.Z. 43 anni, residente a Torano Nuovo (Teramo) e S.Y. 32 anni, residente a Controguerra (Teramo).
Una decina le ragazze che si alternavano come massaggiatrici e prostitute all’interno dello “Shangai” (gestito da Yang e Ye), da cui il nome dell’operazione, nel “Lin Massage” (gestito da Lin e Alex) e “Valentina” (gestito sempre da Yang).
Le indagini della sezione Criminalita’ straniera e prostituzione della squadra Mobile aquilana sono partite nell’ottobre scorso e sono andate avanti fino al marzo 2014 attraverso attivita’ di intercettazioni telefoniche e ambientali, e soprattutto con telecamere nascoste posizionate all’interno dei locali, e servizi di osservazione e pedinamento. Sono diverse decine i clienti, che non rischiano nulla, che frequentavano dalle 9 la mattina fino a sera inoltrata i centri massaggio dove un massaggio costava 30 euro mentre una prestazione sessuale 100 euro. Una decina le ragazze cinesi che si sono alternate, tutte pagate poco. I clienti venivano reperiti su internet e poi gestiti telefonicamente. Alla prima telefonata gli organizzatori negavano che ci fossero prestazioni sessuali ma invitavano i clienti a parlarne a voce alcuni sono stati sentiti e hanno confermato. Le indagini sono scattate nell’ottobre del 2013 e sono state dirette da Maurilio Grasso
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