Presidi e Comunità del cibo del Gran Sasso – Laga a Torino per il Salone del Gusto e Terra Madre

Assergi 22/10/2014 – Anche quest’anno il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga parteciperà con grande impegno organizzativo al Salone del Gusto che si tiene a Torino nei giorni 23 - 27 ottobre. L’Ente infatti collaborerà alla realizzazione di diverse attività divulgative presso lo stand della Regione Abruzzo, oltre a coordinare una cospicua presenza di aziende e produttori dell’area protetta, al fine di valorizzare e far conoscere al grande pubblico internazionale della manifestazione promossa da Slow Food il proprio eccezionale patrimonio di prodotti agroalimentari.
In particolare, saranno ben rappresentati i tre Presidi Slow Food che l’area protetta detiene: il Canestrato di Castel del Monte, la Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio e la Mortadella di Campotosto. A “Terra Madre”,  inoltre, saranno presenti ben cinque Comunità del Cibo, le quali, in vista dell’attuale edizione, sono state così raggruppate: Comunità degli Agricoltori custodi; Comunità dei produttori di lana di pecora, Comunità dell’apprendimento degli Orti Urbani dell’Aquila, Comunità degli Apicoltori del Parco, Comunità dei produttori di Patata Turchesa, Comunità dei Produttori di grano Solina della montagna abruzzese.
Ma la grande novità del Salone del Gusto 2014 sarà la presenza di una vera e propria Arca del Gusto su cui saliranno i prodotti agroalimentari meritevoli di essere salvati dall’estinzione. E il Parco Nazionale Gran Sasso-Laga, grazie al suo ricco giacimento di tradizioni gastronomiche ed antiche varietà colturali, porterà sull’Arca oltre venti prodotti riscoperti e recuperati nell’ambito dei vari progetti realizzati a difesa della biodiversità coltivata e della Rete degli Agricoltori Custodi.
L’Ente Parco sarà presente con i tecnici del Servizio Agro Silvo Pastorale, che daranno un contributo ai laboratori ed ai seminari organizzati nell’ambito di Terra Madre e vòlti all’approfondimento di tematiche che sono oggetto del loro lavoro, come appunto la valorizzazione della lana e del miele e la tutela delle antiche varietà colturali recuperate.


 



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