Il fantasma dell'universo, che cos'è il neutrino (di Lucia Votano)

 

 

 

 

 

E' dedicato alle particelle più sfuggenti e bizzarre dell'universo il libro di Lucia Votano ''Il fantasma dell'universo. Che cos'è il neutrino'' (Carocci editore-Città della Scienza, 166 pagine, 13 euro).

La storia affascinante di queste particelle misteriose e le prospettive avvincenti degli studi in questo campo sono raccontati da Lucia Votano alla luce della sua grande esperienza di ricercatrice, che l'ha portata a dirigere i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Sono gli stessi laboratori che ospitano alcuni fra i più importanti esperimenti sui neutrini a livello internazionale e dove è stata dimostrata la capacità di queste particelle di 'cambiare abito', trasformandosi in un membro o nell'altro della loro famiglia.

E' avvincente anche la storia della ricerca sui neutrini, chiamati così nel 1933 da Enrico Fermi per indicare dei piccoli neutroni. Capaci di attraversare la materia senza interferire con essa e restando completamente 'invisibili', i neutrini ''ci attraversano numerosissimi e si aggirano per tutto l'universo'', come fantasmi, scrive Lucia Votano. ''Sono all'incirca un miliardo di volte più numerosi dei protoni e neutroni che costituiscono tutte le stelle dell'universo'' e la capacità di attraversare indenni la materia li rende delle ''formidabili sonde, dei messaggeri che dagli angoli più lontani e nascosti dello spazio ci portano utilissime informazioni sul comportamento delle stelle''.

Con un linguaggio chiaro, Lucia Votano racconta in modo avvincente anche la storia di queste particelle inafferrabili: dalle prime teorie agli esperimenti che in tutto il mondo cercano di studiarle. In molti casi sono esperimenti che hanno un sapore avventuroso, come quelli condotti in Antartide o, come Km3Net, il telescopio sottomarino in costruzione nel Mediterraneo e che dalle profondità del mare andrà in cerca dei neutrini. Sono esperimenti 'estremi', proprio come i fenomeni che studiano. Alcuni di essi richiedono apparecchiature gigantesche, nascoste nel cuore delle montagne, come l'esperimento Opera, che si trova sotto i 1.400 metri di roccia del Gran Sasso.


 



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